Quanto costa il servizio del matrimonio?
Tempo fa Tau Visual (associzione nazionale fotografi professionisti) ha inviato questa mail a tutti i soci con queste considerazioni che secondo me spiegano molto bene questo annoso dibattito. Anche il fotografo fiorentino Edoardo Agresti, che stimo molto professionalmente e personalmente, ha pubblicato sul suo blog questo post:
Questo è l’esempio del “risotto”: rende molto bene l’idea:
“L’affermazione che una fotografia complessa sul piano tecnico (o quello organizzativo) richiede piu’ tempo per la sua realizzazione e quindi costa di piu’ e’ banale perche’ ovvia.
Cio’ che, invece, spesso non si considera con altrettanta naturalezza e’ il fatto che l’incremento di qualita’ al di sopra dello standard base comporta aumenti dei costi di produzione non solo “proporzionali”, ma “piu’ che proporzionali”.
Puo’ aiutare un esempio in un altro settore, ma molto vicino al concetto valido anche in fotografia.
Comprare un paio di etti di riso e farli bollire costa pochissimo. Farsi preparare in trattoria od in mensa un piatto di riso in bianco costa ancora abbastanza poco, anche se – rispetto al costo delle materie prime – il lavoro e la “struttura” della trattoria fanno gia’ lievitare il prezzo di una decina di volte. Se quel riso deve diventare un risotto con la possibilita’ di scelta “alla carta”, il servizio sara’ molto migliore, ma il fatto di dovere garantire la disponibilita’ di diversi condimenti rappresentera’ un incremento notevole dei costi generali, e il riso costera’ due o tre volte tanto, o anche piu’ se ci si rivolgera’ ad un buon ristorantino. Se al risotto, gia’ curato, si aggiungeranno condimenti di pregio (come i tartufi) il costo sara’ di parecchio superiore, e cioe’ si elevera’ in maniera piu’ che proporzionale. Se, poi, si desidera mangiare un risotto prelibato preparato da un maestro nel suo campo, i costi di promozione, di rappresentanza e della struttura porteranno il costo finale ad essere di molte volte superiore a quello di un piatto base di riso. Siamo sempre dinanzi ad un risotto, ma ad ogni miglioramento, il perfezionare il risultato richiede sforzi e costi sempre piu’ consistenti.
Allo stesso modo, raggiungere livelli di vera professionalita’ nella realizzazione di immagini fotografiche richiede un dispendio di tempo – specie a priori, nel raggiungimento di buoni livelli – molto, molto maggiore rispetto a quanto non occorra per ottenere semplicemente un’immagine fotografica passabile.
C’e’ infine da ricordare una verita’ spesso sottovalutata.
Fatta eccezione per coloro che – in realta’ – non vivono realmente di fotografia, ma semplicemente “arrotondano”, qualsiasi vero professionista deve allestire e mantenere un’attrezzatura e una struttura dai costi elevati, di diverse decine di migliaia di euro all’anno anche nei casi piu’ “contenuti”.
potete leggere il post di Edoardo Agresti a questo indirizzo: http://www.blog.edoardoagresti.it/?cat=16&paged=2