ma sono proprio io?
Avete mai esclamato queste parole guardando una vostra fotografia? Spero di sì, è una sensazione stupenda vedersi più belli di quanto ci crediamo. Ebbene, per la maggior parte delle persone è proprio così: la percezione della propria figura è inferiore alla realtà. L’aspetto dell’autostima è molto studiato e lavorato da psicologi e psicoterapeuti ma anche da esperti del coachin aziendale. Per tutti quei soggetti che non soffrono di una patologia ma semplicemente non hanno un’alta percezione del proprio aspetto fisico, è sufficiente un ritratto fotografico per rimuovere le insicurezze.
Il fotografo è in grado di cogliere il meglio di noi, quello che molto spesso il nostro specchio ci nasconde. Mi capita spesso di fare dei servizi di ritratto ed ottenere proprio questo risultato: i soggetti si vedono in tutta la loro bellezza che non sapevano di avere. Per un ritratto di questo tipo ci vuole competenza fotografica, conoscenze della morfologia umana e tanta sensibilità. Il primo e più importante aspetto di una sessione di ritratto è il colloquio. Conoscere il soggetto e trovare empatia con lo stesso è un passo fondamentale per raggiungere il risultato: durante il colloquio è possibile analizzare le espressioni, i movimenti e i punti di vista migliori. La sessione di scatto sarà come proseguire il dialogo. Durante i colloqui le persone si rilassano e spesso mi confidano in cosa non gli piace loro corpo, così facendo ottengono dei risultati anche migliori. Le sessioni di ritratto, le eseguo nell’ambiente domestico o di lavoro delle persone, questo fa sì che la fotografia riporti la realtà della vita del soggetto e il vedersi “belli” nel proprio ambiente dà un grosso impulso all’autostima.
Che ne dite? Vi sottoporreste ad una prova? Se siete interessati o solo curiosi, contattatemi pure: info@gcomorettofotografo.com/