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Fotografie e fotografi…

Fotografo matrimoni udineOggi vorrei affrontare un argomento che è stato spesso argomento di discussione tra colleghi. Chi è il vero avversario del fotografo? La prima risposta che viene in mente è senza dubbio quella di puntare il dito contro gli abusivi. Ebbene, pur essendo un fenomeno fastidioso e non semplice da governare, il fotografo abusivo non è il peggior problema che affligge il mercato della fotografia in questo momento. A mio avviso, il peggior avversario del fotografo è il fotografo stesso, ossia quel fotografo che non sa stare nel suo ruolo e che spesso, pur di lavorare trova soluzioni alquanto bizzarre. Sto parlando del fotografo che ha poco lavoro e che per promuovere la sua attività, si propone al cliente a prezzi stracciati se non proprio gratuitamente. A primo avviso si potrebbe pensare che è un metodo per farsi pubblicità e che poi alla lunga possa pagare ma il rischio è questo: se vengo scelto perché faccio un prezzo molto basso e non perché, in seguito ad una valutazione, viene apprezzato il mio lavoro, nel momento in cui vorrò aumentare il prezzo non sarò più interessante per quel tipo di cliente. Ancor di più, se faccio dei servizi gratuitamente, giustificando la cosa raccontando e raccontandomi che per me questo è divertente e che quindi non è importante che in questo momento io guadagni del denaro ma è bene farsi conoscere; in questo caso, il rischio a cui vado incontro è quello di essere riconosciuto come l’amico che fa le foto e le regala o le pubblica su facebook… di certo non sarò mai il fotografo che merita rispetto e che verrà chiamato quando si dovrà fare un lavoro importante. In tutto questo discorso non ho affrontato il problema della qualità che però è molto importante. È evidente che se uno lavora a basso costo o gratis sarà sempre impegnato a fare quei lavori che non rendono e rischia di trascurare quelli che potrebbero rendere, inoltre, non avendo tempo e guadagnando poco, farà tutti i lavori in fretta e con poca cura con l’implicito risultato di far scemare la sua qualità. Un calcolo molto semplice indica che se io abbassassi i miei prezzi del 20% non mi basterebbe il 20% di commesse in più per essere a pari ma mi ci vorrebbe un incremento del 35-40% … ammettiamo, per un attimo, che questo sia possibile e che ho la fortuna di aumentare così tanto il numero delle commesse, cosa avrò ottenuto? Avrò ottenuto che lavorerò molto di più per guadagnare come prima. È un discorso molto semplice e che ogni volta si ripete senza trovare fine, in questi mesi si sono viste anche nella nostra zona delle evidenti azioni di “guerra dei poveri” in cui si sta giocando al ribasso dei prezzi per portarsi via i clienti tra fotografi. Vedo anche molti servizi resi gratuitamente da fotografi professionisti, per il solo gusto di dire: l’ho fatto io! Tutto questo mi intristisce molto ma miha dato lo spunto per fare una scelta diversa. Nei prossimi giorni vi racconterò alcune novità. Per ora spero di raccogliere commenti e critiche a questo articolo che spero possa essere utile per rinfrescare la memoria ai più esperti e come spunto a chi ha meno esperienza.

COMMENTS

Condivido in linea di massima quanto hai detto.

Bisogna anche dire che se un fotografo è alle prime armi è giusto che si offra ad un prezzo più concorrenziale altrimenti chi sceglierebbe l’ultimo arrivato, senza un portfolio valido e un’esperienza che garantisca un buon lavoro?

Io credo che il mercato oggi offra di tutto e di più e spesso il cliente finale si trova in imbarazzo e nel caos più completo quando deve fare una scelta.

Uno deve scegliere il suo target e offrire il suo prodotto spiegandolo nel migliore dei modi. Io costo di più del fotografo pincopalla ma in più ti offro questo, questo e questo.

Regalare non è sbagliato se serve come crescita personale e professionale del fotografo. Regalare deve essere un’eccezione e non una regola.

Sara Lando (http://www.saralando.com/blog/) dice più o meno che:
Non sai fare una cosa, regala il servizio.
La sai fare ma non bene e vuoi migliorare, regala il servizio.
La sai fare e ti serve assolutamente per arricchire il tuo portfolio, regala il servizio.
La sai fare e non ti serve per il tuo portfolio, fatti pagare quello che è giusto.

Quindi, se uno è sicuro di portare a casa un lavoro dignitoso deve farsi pagare il giusto.

Io credo che spesso sia difficile far percepire ai clienti il plus che si può dare rispetto ad altri.
Tempistica, qualità, professionalità, aggiornamento, scelta dei materiali…

Il business si può fare anche verso il basso… ti vendo questo a poco, impegno minimo, postproduzione quasi nulla… Verrai catalogato come quello che si vende a poco e che ha una qualità medio bassa… vabbè… sai quanti hanno fatto soldi vendendo porcherie a pochi soldi?

Se poi uno lo fa per passione e gli piace la qualità… beh… questo è un altro discorso.

Concordo in parte con queste osservazioni: non è del tutto sbagliato fare un servizio “pro bono” se questo è un mercato inesplorato, e il servizio può darti visibilità.
Ma in questo caso devi essere certo che c’è la possibilità di avere qualcosa in cambio e che non stai portando via il lavoro ad un altro professionista che sa fare il lavoro e si sta facendo pagare per questo. Quindi, se stai esplorando un mercato nuovo e comunque hai buone possibilità che questo mercato decolli.

Diverso è il discorso del “non sai fare” o “non sai fare bene”: in questo caso io preferirei appoggiarmi a qualcuno che lo sa fare per farmi aiutare; magari rischio anche di rimetterci, non solo di farlo a gratis per imparare ma il cliente comunque pagherà il servizio e non crederà che questo non ha valore; il denaro che paga lo girerò al professionista che è venuto con me a farlo e mi avrà insegnato come si fa… questo secondo me è un comportamento che permette la crescita personale senza scombussolare i delicati equilibri del mercato.

Secondo me non scombussoli niente. Chi cerca una cosa da poco dovrebbe essere consapevole di non poter pretendere un servizio ultraprofessionale.

Credi che la fiat o la Snaidero affidino il lavoro a un fotografo X solo perché costa poco. Un piccolo artigiano può invece affidarsi anche a chi gli propone un qualcosa di nuovo a costi bassi. Ovviamente il tutto deve essere fatto in prospettiva di una crescita professionale.
Io credo che la cosa più importante sia la sincerità e la coerenza. Spessi si ha a che fare con ciarlatani che offrono mari e monti e poi non sono in grado di fare nulla…

Se io sono onesto e propongo una collaborazione onesta non tolgo il lavoro a nessuno perché probabilmente l’artigiano i la modella non avrebbe fatto alcun servizio senza proposte del genere…
Io cresco come esperienza e portfolio così da poter andare a propormi in altri ambiti e con compensi adeguati.
Parliamo anche del fatto di fotografi blasonati che si fanno pagare centinai di euro per servizi osceni? Dov’è il limite? Chi è più disonesto? Chi vende fumo al prezzo di arrosto o chi vende arrosto al prezzo di fumo…

Chi rovina di più il mercato?

Beh certo… ma il piccolo artigiano e la modella X rinetrano nel discorso dei mercati da esplorare,era questo che dicevo io…

Il mio riferimento è al comportamento che porta un’azienda a comprare le foto a pochi centesimi da un fotografo che gliele propone senza che gli siano state chieste e non compra più dal fotografo a cui aveva affidato l’incarico e gli faceva onestamente il lavoro fino a quel momento.

Ovvero, mi chiedo: è giusto mettere in difficoltà la concorrenza e anche noi stessi con questo tipo di atteggiamento?

Non era per nulla riferito al mercato che fin’ora non ha comprato fotografia ma a tutti quegli episodi di “Harakiri” professionale che hanno l’aggravante di mettere in difficoltà anche altri…

Grazie x l’articolo, sai quanto il ns studio sia sensibile a questo aspetto.
È chiaro che in questi momenti di crisi spesso la soluzione dello sconto o del prezzo basso sia una delle scelte che prendiamo in considerazione, ma come giustamente da te riportato non risolve il problema, ma amplifica il problema principale: che la categoria del fotografo sarà sempre meno riconosciuta.
Ultimamente i ns clienti stanno trovando negli amici o conoscenti delle soluzioni qualitativamente valide, ma sopratutto economicamente vantaggiose, non solo nei matrimoni, ma ultimamente anche nei lavori aziendali.
Fino a quando noi come categoria non ci facciamo un serio esame e non cremsciamo dal puntomdi vista professionale, travando il coraggio di incontrarci, confrontandoci senza paura di rubarci il lavoro, saremo sempre ostaggi dei clienti e dei prodotti a prezzo basso.
Ultimamente sto apprezzando molto quello che stanno facendo alla confartigianato, ci sarà presto un importante incontro per cercare di far percepire quanto sia importante far si che la ns categoria diventi forte agli occhi delle istituzioni e della gente.
La vera arma contro i prezzi bassi e la concorrenza sleale è rafforzare la ns proffessionalità!

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